Sono apparsi sul web i primi commenti su uno dei prodotti di punta di questo Natale 2024, il panettone dello chef Bruno Barbieri.
È tempo di panettoni e pandoro, ma scegliere tra le tante le opzioni presenti sul mercato può essere difficile. Sono tante le offerte accattivanti, perfetti per soddisfare tutti i palati. Ed anche tutte le tasche, i panettoni hanno un prezzo molto variabile. Tra i marchi che ovviamente si distingue per la lunga tradizione alle spalle circa la produzione di tali prodotti dolciari è sicuramente Motta. Nella sua pagina Instagram ha intrapreso una promozione incredibile per quanto riguarda la sua ultima creazione: il panettone firmato da Bruno Barbieri.
Lo chef è noto non solo per le sue abilità culinarie ma anche per la sua partecipazione nei programmi televisivi, prima fra tutti MasterChef. Ha proposto un prodotto in grado di soddisfare i palati degli italiani, ma è realmente così? Ancora è presto per definirlo visto che Natale arriverà a fine mese però chi l’ha assaggiato non ha mostrato questa felicità o forse l’aspettativa era tanto elevata ed è stata subito disattesa. Scopriamo il perché.
Il panettone dello chef Barbieri non convince, i motivi
Se nelle classifiche dei panettoni ha visto l’anno scorso la prima posizione aggiudicata proprio da Motta, quest’anno l’impresa sarà ardua. Bruno Barbieri è uno chef dal curriculum notevole e vanta sette stelle Michelin, ecco perché ci si chiede cosa non abbia convinto in questo suo ultimo prodotto, panettone su cui chiaramente Motta puntava.
Per prima cosa, la causa di questa delusione deriva dalla scelta degli ingredienti, una composizione poco innovativa. Leggendo infatti l’etichetta del prodotto si evince come gli ingredienti siano sempre quelli tradizionali, farina 0, zucchero, burro, uova fresche e scorza d’arancia candite, uvetta sultanina, lievito naturale e miele Millefiori. Elementi che sono sicuramente di qualità ma non si è usciti dalla comfort zone e considerato l’estro del personaggio, ci si aspettava un azzardo gustoso. Invece non c’è un’identità unica o quel mix creativo che ci si aspetta da Bruno Barbieri.
La degustazione presenta inoltre delle caratteristiche che non convincono; la struttura appare pesante, che mostra una lavorazione molto lontana dalla leggerezza richiesta dalla tradizione per un panettone di qualità. Poi, per quanto riguarda il gusto, non convince l’aspetto aromatico; apparso poco bilanciato ma soprattutto privo di quel tocco di naturalezza. Si percepisce che è artificiale e fatto da aromi non meglio identificati o una lievitazione non ottimale. Delude anche l’uvetta, ricorderebbe, si legge sul web, il sapore delle amarene sotto spirito.
Una nota positiva
Apprezzate le arance candite di Calabria; assolutamente di pregio, la loro presenza è uno degli aspetti migliori del panettone ma che non bastano da sole a compensare tutte le altre mancanze. Il prezzo è 14,90 euro per un chilo rientrando così in una fascia di mercato competitiva. Insomma, per chi l’ha assaggiato questa collaborazione è stata definita un’occasione mancata. Ad ogni modo, i gusti sono prettamente soggettivi e sebbene le premesse non siano ottimali, è giusto constatare di persona.