È ufficialmente iniziato il periodo del panettone, uno dei simboli del Natale: Gambero Rosso annuncia la classifica dei migliori panettoni artigianali.
Il Natale si avvina a passo svelto e i panettoni hanno fatto la loro comparsa in tutti i supermercati e in tutte le pasticcerie. Simbolo del Natale, il panettone è uno dei prodotti maggiormente acquistati e maggiormente consumati durante le festività. È impossibile pensare al Natale senza mettere in tavola un buon panettone da condividere con amici e parenti.
Per l’occasione, il prestigioso Gambero Rosso ha cercato di realizzare una particolare classifica, incentrata proprio sul panettone. Non i panettoni commerciali, quelli che (buonissimi e di qualità, per carità!) si trovano sugli scaffali dei supermercati, ma i panettoni artigianali preparati dai migliori chef italiani. Quali sono i migliori? Scopriamo la classifica 2024.
Per il contest sono stati coinvolti più di 200 produttori. Gli esperti di Gambero Rosso, per decretare i più buoni, hanno esaminato diversi parametri, come l’utilizzo del lievito madre, l’assenza di additivi, la distribuzione sul territorio, il gusto e il profumo, la chiarezza sugli ingredienti, e molti altri fattori. Hanno partecipato ben 127 pasticcerie e gastronomie.
Qual è la classifica ufficiale di Gambero Rosso sui migliori panettoni artigianali italiani? Alla fine, sono risultati migliori 24 panettoni, i quali rappresentano l’eccellenza italiana e la massima qualità per questo dolce tradizionale. Al 24esimo posto è risultato il panettone di Davide Longoni, uno dei pasticcieri più importanti degli ultimi dieci anni.
In posizione 23 il panettone Grano – Fornai in Fermento, di Sergio Scovazzo, il quale ha studiato nuovi impasti e introdotto metodi innovativi di confezionamento. E poi troviamo il panettone Mille, un dolce dalla calotta color nocciola chiaro, lievitato 48 ore. Ingloba scorze di arancia Navel candite e di cedro di Diamante, in più è insaporito da miele d’acacia e polvere di vaniglia del Madagscar.
Il panettone Dolcemascolo, del pasticciere Matteo Dolcemascolo, sfrutta il burro di centrifuga francese, la vaniglia del Madagascar, le arance siciliane, il cedro calabrese e l’uvetta australiana. Al 20esimo posto il panettone Cappiello, della pasticceria casertana dei fratelli Cappiello. Un dolce “dall’accurata gestione dello zucchero, anche se migliorabili i canditi”.
In posizione 19 il panettone De Vivo della pasticceria Pompei, un panettone di tipo basso, con una cupola tonda molto scura. E poi il panettone Francesco Ballico – Il Chiosco, una pasticceria veneta di grande esperienza. Burro italiano, canditi francesi, uvetta australiana, miele d’acacia, limone e mandarino. Il panettone Ablab di Andrea Barile, di Foggia, comporta 60 ore di lavorazione.
Un panettone basso color nocciola, con soli ingredienti italiani, a parte il burro proveniente dal Belgio. Le Sablon di Padova è un panettone lavorato col metodo piemontese, composto da uvetta turca, vaniglia del Madagascar, farina di grano tenero italiano. Il panettone Gentile, lavorato a Gragnano di Napoli, è un dolce basso senza glassa, lievitato 36 ore e ha una “buona masticabilità”.
Pozzo Blend, di una pasticceria di Senigallia, è al 14esimo posto. Burro belga, uvetta australiana, vaniglia del Madagascar, per 30 ore di lavorazione. A Lamezia Terme c’è il panettone di Casa Mastroianni, un panettone alto, bello da vedere, una faccia oro antico e una cupola scura. Café Noir di Michele Pirro, prodotto a San Marco di Lamis (FG) regala un profumo spettacolare, con note agrumate.
La Marianna di Bergamo, composto da perle e polvere di vaniglia del Madagascar, presenta un colore luminoso e “intrappola squisiti canditi di arancia e di cedro”. In decima posizione il panettone Benito di Caserta, “dall’ottima distribuzione dell’uvetta, vaniglia Bourbon e note di mandarino”. Il Grué di Roma, nel laboratorio del quartiere Coppedé, 72 ore di lievitazione e glassa mandorlata uniforme.
E ancora, Madre – La Primula, di Treviglio, dal colore chiaro e una particolare tecnica di lievitazione “figlia della tecnica a due impasti”. Patrizi del pasticcere Arcangelo Patrizi di Fiumicino (RM) si distingue per l’eleganza e la compostezza. La cupola è nocciola chiaro. Ricci, dei fornai molisani di Montaquila (IS), prevede burro di centrifuga belga, uova di galline allevate in Molise, miele millefiori, uvetta australiana e zucchero da barbabietola italiano.
In quinta posizione il panettone Follador, di Pordenone, “gonfio e colorito, provvisto di una faccia interna giallo vivo”. Maison Antonella, ad Alessandria, di tipo basso con un’alveolatura moderata, è composto da vaniglia Bourbon, miele millefiori, burro italiano, cedro Diamante e canditi d’arancia Navel calabra. Terzo il panettone di Iginio Massari, composto da granella di zucchero, mandorle e cacao.
Quattro lievitazioni per una “alveolatura esuberante, moderna, da manuale”. Secondo Ciacco, di Milano, il quale propone vari tipi di uvetta, grandi canditi, per un “lavoro sui generis”. Primo posto per Sammarco, del laboratorio di San Marco in Lamis, in Puglia. “Un lievitato senza difetti, note di caramello, equilibrio, raffinata prospettiva lattica”, scrive Gambero Rosso.
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