Brutto aggiornamento per i conducenti di veicoli a quattro ruote. Ci sarà da pagare ancora, che cosa riguarda questa nuova tassa.
Tassa per gli automobilisti, sarebbe prossima la introduzione di una gabella che andrebbe a fare il paio con il sempre odiatissimo bollo auto, oltre che con la RC auto e con i prezzi dei carburanti, che mai più torneranno a 1,4 euro al litro come era stato fino al 2021. Le decisioni prese di recente dal governo Meloni hanno sollevato un acceso dibattito tra i cittadini, ed in particolare proprio tra gli automobilisti. Chi ha un veicolo a diesel si è sentito penalizzato dal dovere pagare di più in fatto di accise.
Ed ora la introduzione di una nuova spesa mensile per l’uso delle auto, definita da molti come una vera e propria “tassa”, ha generato preoccupazione e malcontento. Con un importo fissato a 106 euro al mese, questa iniziativa sembra rappresentare un ulteriore peso sui bilanci già fragili delle famiglie italiane. Perché di uscite ce ne sono già tante ogni mese, e riuscire a risparmiare è praticamente impossibile
Nuova tassa automobilistica, in che cosa consiste
Molti cittadini si sentono frustrati e impotenti di fronte a questa nuova imposizione. La questione si complica ulteriormente considerando il contesto economico attuale, caratterizzato da rincari sui costi dei carburanti e da un’inflazione che continua ad erodere il potere d’acquisto. Senza dimenticare la spesso “poco conveniente convenienza” nel volere acquistare un veicolo.
La decisione di introdurre un esborso fisso per gli automobilisti da parte del governo in carica si inserisce in un quadro generale di aumenti che colpiscono vari aspetti della vita quotidiana, rendendo il possesso di un’auto sempre più oneroso. La vera novità è che questa tassa non colpisce tutti gli automobilisti in modo indiscriminato, ma si applica specificamente a coloro che possiedono auto elettriche. Questa scelta comporta più di un aspetto controverso. Ad esempio sembra svilire chi ha contribuito a mettere da parte le vecchie auto a combustione inquinanti.
Nonostante ci sia stato un contributo nel passare a veicoli ecologici come quelli elettrici ed ibridi, chi ha compiuto questo passo si ritroverà con una beffa. Non che 106 euro al mese cambino la vita, ma in più di un caso questo esborso potrebbe comunque rappresentare un problema. E comunque è evidente che ci sia la convinzione di stare penalizzando chi ha già investito in tecnologie più pulite.
È come fosse un abbonamento per l’uso delle auto elettriche
Il governo, pur non essendo direttamente responsabile di questa tassa, ha mostrato un certo grado di acquiescenza nei confronti di una strategia che sembra destinata a diventare realtà. L’adesione ad un piano di rifornimento per auto elettriche, come quello offerto da A2A Easy Moving Large, comporta quindi un costo fisso mensile che molti considerano eccessivo. Questo non fa altro che amplificare la percezione che possedere un’auto, anche una elettrica, stia diventando un lusso riservato a pochi.
Con l’introduzione di nuove spese, si rischia di scoraggiare i giovani e le famiglie dall’investire nel possesso di un’auto, rendendo complicata la ripresa del mercato automotive. E non è un caso se Stellantis si ritrova ad essere alle prese con introiti e risultati di vendita molto insoddisfacenti, e con mille frizioni con il governo Meloni stesso e con tanti posti di lavoro a rischio. Anche se, da questo punto di vista, sembra che qualche buona notizia sia in arrivo.
Tornando al discorso che riguarda la tassa sulle auto elettriche, la stessa suona quasi come una sorta di “abbonamento” per l’utilizzo di questa tipologia di mezzi. La reazione unanime da parte di tutti i proprietari di veicoli elettrici è stata chiara: in molti si sentono oppressi da queste nuove spese e temono per la propria stabilità economica. La percezione di una tassa che si somma ad altre spese quotidiane può creare un’atmosfera di sfiducia verso le istituzioni e i loro piani per il futuro della mobilità sostenibile.