Terminata la detrazione sul canone Rai, dal 2025 la tassa aumenterà nuovamente: la conferma nel testo della Manovra.
Siamo alla fine dell’anno e si torna a parlare di canone Rai, una delle tasse più odiate dai contribuenti, in molti casi vista come un’imposizione che oggi non ha quasi più senso. Eppure, il canone contribuisce a finanziare le produzioni delle rete pubblica, sempre più in sofferenza, schiacciata dall’aumento dei canoni pubblicitari e anche dalla concorrenza.
Con 12 voti contrari e 10 favorevoli, la Commissione Bilancio al Senato ha bocciato l’emendamento della Lega, il quale proponeva di lasciare il costo del canone Rai ridotto, così come avvenuto nel 2024, per favorire le fasce più vulnerabili della popolazione. Con la bocciatura, l’importo del canone tv è destinato ad aumentare nuovamente, tornando alla tariffa degli anni passati.
Bocciata la riduzione del canone Rai: nel 2025 la tassa tornerà a salire
Non sono bastate le proteste per mantenere la riduzione sull’imposta, la maggioranza di Governo si è spaccata quasi a metà, mettendo in evidenzia il grosso dubbio sulle limitazioni da adottare. Fratelli d’Italia ha votato l’emendamento nonostante il Tesoro avesse dato parere positivo.
Ci si è basati soprattutto su un dato: i 20 euro risparmiati per famiglia nel 2024 hanno comportato un buco nel bilancio della Rai di circa 430 milioni di euro. La televisione pubblica ha perso ingenti risorse, indebolendo il suo servizio, a fronte di un innalzamento del tetto pubblicitario.
Questo squilibro ha favorito le reti private, come ad esempio Mediaset, principale rivale della Rai, e le Pay tv. Rai lamenta le perdite subite nel corso di quest’anno, costringendo il Governo a prendere una decisione e a ritornare sui suoi passi. Il canone Rai è una tassa obbligatoria per chiunque possieda in casa un televisore, al di là se questo venga acceso o meno.
Il canone tv ritorna alla vecchia tariffa, bocciata la riduzione per il 2025
Si paga direttamente all’Agenzia delle Entrate per il possesso dell’apparecchio, atto alla ricezione del canali tv. Essendo una tassa sul possesso, tutti devono pagare i 90 euro richiesti, anche coloro che non sono soliti guardare i programmi forniti dalla Rai.
Nonostante i numerosi tentativi di abbassare il canone, nei mesi scorsi, così come negli anni passati, nulla è stato fatto per ridurre o per eliminare una tassa che a tanti contribuenti sembra senza senso, specialmente in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, dove a dominare il mercato sono le tv a pagamento e la Rai è ormai guardata soltanto da una ristretta fascia di popolazione.
Il pagamento del canone tv avviene direttamente in bolletta, integrato alla bolletta dell’elettricità. I 90 euro si possono pagare tutti insieme, con la rata di gennaio, oppure suddivisi in dieci rate mensili da 9 euro ciascuno. Canone Rai, arriva il rimborso: chi lo riceverà.