Un aggiornamento che riguarda il canone Rai è in dirittura di arrivo. E non farà per niente piacere a nessuno, ancora una volta.
Il canone Rai fa sempre parlare in termini controversi di sé. La discussione in merito ha assunto contorni ogni volta polemici, culminando pure in una mozione sfavorevole da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia. Questa tassa, storicamente utilizzata per finanziare la televisione di Stato, ha suscitato molteplici polemiche, soprattutto dopo che il governo italiano ha scelto di integrarla nelle bollette dell’energia elettrica nel 2016. Questa decisione, se da un lato ha semplificato il processo di riscossione, dall’altro ha generato malcontento tra i cittadini.
In passato, il canone era obbligatorio, ma i controlli per verificare chi effettivamente lo pagasse erano praticamente assenti. Tale situazione ha portato ad una grande confusione e a una certa impunità per coloro che sceglievano di non contribuire. Con l’introduzione della tassa nella bolletta elettrica, il governo ha tentato di garantire una riscossione più efficiente e universale, diluendo l’importo annuale in rate mensili. Ma questa manovra non è stata accolta senza critiche. Ad alcuni la cosa è parsa una imposizione ingiusta, un modo per aggirare il problema della trasparenza fiscale.
Quanto costa il canone Rai?
L’Europa ha presto messo in discussione tale modalità, sostenendo che l’integrazione del canone nella bolletta dell’energia elettrica fosse incompatibile con le normative sui servizi pubblici e sulla protezione dei consumatori. Nel 2020, la Commissione Europea ha avviato un’indagine per stabilire se il canone potesse essere considerato un aiuto di Stato. Con grande sorpresa, la risposta è stata negativa, ma questo non ha placato le preoccupazioni.
L’Unione ha quindi invitato l’Italia a rimuovere il canone dalla bolletta, suggerendo di trovare metodi alternativi e più equi per la sua riscossione. Il risultato di questa situazione è che i cittadini si sono trovati in una posizione scomoda. Da quando il canone è stato incorporato nella bolletta della luce, le critiche nei confronti del governo si sono intensificate.
I contribuenti hanno lamentato la mancanza di trasparenza e l’ingiustizia di dover pagare una tassa che non appare direttamente collegata al servizio ricevuto. Le promesse di riforma e di un abbassamento dell’importo da 90 a 70 euro hanno offerto solo un sollievo temporaneo, ma non hanno risolto il problema di fondo.
C’è un nuovo aumento di importo
Negli ultimi anni, la situazione è rimasta stagnante. Nonostante le voci che suggerivano un possibile ulteriore abbassamento del canone, l’importo si è mantenuto fisso a 70 euro. E mentre l’Unione Europea ha inizialmente contestato vigorosamente questa modalità di riscossione, il silenzio che ha seguito è stato altrettanto eloquente. Quali sono le reali intenzioni dell’Europa riguardo al canone Rai? Sono previsti cambiamenti significativi, o siamo di fronte a una situazione di stallo?
Fino al 2025, non ci sono stati annunci ufficiali che indicassero un cambiamento imminente, alimentando ulteriormente le preoccupazioni dei cittadini. Si vocifera anche di un possibile reintegro dell’importo a 90 euro, giustificato dalla necessità di migliorare il rendimento della Rai. Questa situazione ha sollevato interrogativi inquietanti: perché i cittadini devono pagare obbligatoriamente una tassa per finanziare un servizio che, secondo le normative europee, presenta così tante problematiche?